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Gian Paolo Bagnara

Professore Ordinario di Istologia - Università di Bologna

In memoria (1945-2014)

Ricordi


Ricordo da New York (Valentina Fossati)

Caro Gian Paolo, se oggi sono qui e' sicuramente anche grazie a te. La mia passione per la ricerca e' nata soprattutto in quell'aula del corso di Istologia... decisi subito che avrei fatto la tesi con te e nessuno dei corsi successivi mi fece cambiare idea. E dai li poi tanto altro, fino al dottorato e il tuo sostegno per la mia partenza verso gli Stati Uniti. Molto piu di un professore, un grande amico. Grazie di tutto. Ti porto nel cuore

(Pubblicato il 14 luglio 2014 su Facebook da Valentina Fossati, Helmsley Stem Cell Investigator presso The New York Stem Cell Foundation)

Ricordo di Gian Paolo (Pierluigi Strippoli)

Dopo due anni di internato in clinica arrivai nel 1990 nel Laboratorio di Gian Paolo perché volevo dedicarmi alla medicina sperimentale, e, mi dissero diversi amici, "lì si fa ricerca per davvero".
La prima cosa bella del rapporto con Gian Paolo era che da subito ti sentivi parte del gruppo di ricerca. Percepivi di avere una responsabilità anche da studente, e di essere coinvolto in qualcosa di grande e di entusiasmante. Ricordo che quando durante la tesi andai per qualche giorno in montagna sulle Alpi (si era già alla fine di Luglio...) volle il numero di telefono dell'albergo (non c'erano i cellulari), perché se fosse arrivato un prelievo urgente avrebbe potuto rintracciarmi e farmi rientrare subito a Bologna in Laboratorio...

Il carisma di Gian Paolo, grazie al quale tanti hanno accresciuto la loro passione per la ricerca, derivava da diverse componenti.
Dal punto di vista scientifico, era vulcanico e incontenibile nelle idee. Gli bastava uno spunto, un articolo, una telefonata con i tanti colleghi autorevoli con cui collaborava ovunque per cogliere subito il punto di novità e suggerire una nuova direzione. Aveva cultura sia clinica sia sperimentale, e la ricerca non era fine a se stessa, era per curare i malati. Con gli studenti alle prime armi era paziente, consapevole delle difficoltà delle tecniche e pronto a giustificare gli inevitabili errori.

L'aspetto umano non era meno importante. Gian Paolo era di una irresistibile simpatia romagnola, brillantissimo nel raccontare episodi e personaggi ed a stemperare situazioni accademiche un po' pesanti, a volte dovute al suo carattere esuberante, con una sana e pungente ironia. Colpiva la semplicità con cui ti offriva la sua amicizia: con l'aiuto di Laura, apriva la sua casa per discussioni scientifiche, stesura di articoli e laute cene ben l'oltre l'orario formale di lavoro. Si poteva parlare di tutto, e così scoprire la sua passione per l'arte, per la musica, per il bello, la sua straordinaria cultura generale. Il gruppo di ricerca era ben definito e tutti sentivano di fare la loro parte. Anche gli studenti dei corsi, che apprezzavano le sue lezioni sempre ricche ed originali, sapevano di avere un punto di riferimento adulto in lui per qualsiasi problema.

Mi impressionava anche la sua facilità nell'instaurare rapporti con chiunque, dal grande scienziato estero al mercante della bancarella. Questo ha permesso la creazione di una rete di rapporti nazionali ed internazionali fondati sulla stima e sulla cordialità, fino all'amicizia, che potevano comportare per noi la possibilità di svolgere periodi fuori Bologna per imparare tecniche nuove presso colleghi di cui si fidava. Da vero universitario ci stimolava sempre ad imparare, ad aggiornarci, ad andare in giro per congressi e io, estremamente refrattario agli spostamenti in genere, per seguirlo a Napoli poco dopo la mia laurea fui da lui costretto a prendere l'aereo per la seconda volta in vita mia. Mentre io ero molto teso per il volo, lì mi accorsi per la prima volta della profondità intima della sua fede: con naturalezza, durante il decollo aprì un breviario per pregare, lo faceva abitualmente, ma io non lo sapevo e in quel momento la mia paura di volare non ne trasse molta rassicurazione...

Come allievo di Gian Paolo sono stato onorato di poter contribuire ad un sito internet in suo ricordo, a testimonianza della sua incidenza sulla ricerca e sulla didattica della biomedicina del nostro Ateneo, con un valore di memoria storica che attraversa diverse generazioni con  un lungo elenco di allievi. Il sito rimane aperto a tutti i contributi di ricordo che emergeranno.
Grazie carissimo Gian Paolo per come mi hai testimoniato l'amore per la famiglia, la passione per il nostro lavoro e la limpidezza della tua fede. Credo che puoi andare orgoglioso della maturazione dei tanti frutti che sono nati dal tuo albero. Ti sentiamo vivo, e tu dacci una mano da lassù.

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